StartUp!, il primo gioco che ti insegna a diventare imprenditore

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Essere un imprenditore non è certo un gioco da ragazzi. Districarsi tra le mille difficoltà, in una giungla di burocrazia e di persone pronte a tutto pur di prevalere, richiede una certa abilità naturale, ma non per questo non si può imparare a essere degli imprenditori migliori. Soprattutto negli ultimi anni, grazie all’imposizione del modello Startup, molti giovani si affacciano sempre più precocemente nel mondo del business con idee originali ed innovative. Tali idee, però, per riuscire a sfondare in un mercato anche per questo sempre più competitivo, necessitano di basi solide e preparate. Questo dovrebbe essere il dovere del sistema scolastico e delle Istituzioni. Sicuramente, è la mission che si è data un gruppo di imprenditori italiani, ideatori e realizzatori di StartUp!, gioco da tavola e simulatore online che, oltre al divertimento, permette ai ragazzi che lo utilizzano di imparare, grazie a un’interfaccia semplificata ma realistica, le basi dell’imprenditoria. Una guida virtuale segue passo passo le operazioni effettuate per entrare ancora più nel dettaglio dei passi basilari necessari a mettere su un’attività in proprio. Abbiamo contattato Ivan Mocchio, uno dei fondatori di StartUp!, per approfondire quest’idea galattica e per capire come mai molte Scuole già lo utilizzino per la formazione dei ragazzi. Inoltre, da amante storico dei giochi di simulazione come Football Manager, ho provato il game online in prima persona e sì, il mio ristorante è fallito in meno di mezz’ora. Semplice, utile ma estremamente reale.

Ivan, com’è nata l’idea di questo gioco e chi siete voi?

Noi siamo 4 imprenditori che si sono conosciuti 5 anni fa, ci siamo trovati estremamente bene e abbiamo iniziato ad aprire attività, ben 4 fino ad oggi. L’idea di StartUp Game è nata durante uno di quelli che chiamiamo “ritiri spirituali”: in realtà non c’è niente di spirituale ma semplicemente usciamo dalla confusione della città per trovare appunto idee nuove o per riorganizzare quelle che abbiamo in corso. Quindi, occupandoci di formazione, ci siamo detti che sarebbe stato bello avere un gioco per poter insegnare e perché no, un gioco basato proprio sul business, visto che nessuno lo aveva ancora fatto. Così è nato StartUp!, prima in versione da tavolo, alla vecchia maniera, e ora anche in versione online per stare al passo con i tempi, in versione totalmente gratuita.

A che tipo di pubblico vi rivolgete?logo startup game

Il nostro pubblico è prevalentemente il neo-imprenditore o chi ha un idea e si vuole buttare. Il gioco è ovviamente un metodo per iniziare a capire le dinamiche del fare impresa, poi noi abbiamo creato un percorso di formazione che proponiamo a step con dei corsi online per chi vuole approfondire.

Come si svolge una partita media? Giocatori, regole, tempo, ect.

Nella versione online una partita può durare anche una mezz’ora, si gioca “contro il computer” e non con o contro altri giocatori. Le regole sono semplici: è tutto molto guidato in modo che chiunque possa giocare, è volutamente semplice proprio per far sperimentare le basi dell’imprenditoria. Si parte con la scelta di un business, si trova personale, credito e poi si entra nel mercato cominciando a vedere cosa succede. Ogni attività è diversa, con una storia e delle caratteristiche d’impresa differenti, quindi ecco che già la scelta del business iniziale può facilitare o rendere più difficile la partita. Lo scopo è rendere automatica la propria azienda per poi aprirne un altra. Nella versione da tavolo si può giocare fino a 6 giocatori e una partita può durare anche 3 ore.

Che tipo di valore formativo ha il gioco? Come può essere usato a scopo didattico per i giovani imprenditori di domani?

Startup gameIl gioco è sì molto basico ma estremamente formativo, proprio perché fa sperimentare alla persona diverse fasi del fare impresa. La pratica, nell’imparare qualcosa, batte qualsiasi altro metodo di formazione. Poi basti pensare che l’Università Liuc di Castellanza, l’Università più orientata al business in Italia, usa la versione da tavolo per fare orientamento nelle scuole. Inoltre, altre scuole superiori lo usano già e proprio in questi giorni abbiamo fatto “giocare” 150 alunni delle quinte dell’istituto Geometri Quarenghi di Bergamo. I risultati sono impressionanti. Quindi posso dirvi che deve essere usato a scopo didattico, anche se è solo un gioco.

Che tipo di problematiche e sfide propone? Quanto è realistico?

È abbastanza realistico, nei limiti di un gioco fatto per essere semplice. La sfida più importante è superare i primi mesi di vita della propria azienda, in quanto proprio lì, per mancanza di esperienza e di attenzione, avvengono la maggior parte dei fallimenti, tra l’altro proprio come nella realtà, dove ovviamente si parla di primi anni di vita.

Che risposta avete avuto dal pubblico?

Il gioco piace molto. La risposta è stata ottima soprattutto da professionisti che usano quello da tavolo per fare formazione o dal pubblico che apprezza quello online per il fatto che è semplice, intuitivo e pieno di utili consigli per chi parte con un’attività.

Lo avete usato anche voi per simulare il successo di questa vostra idea?

Non abbiamo usato il gioco, ma ovviamente abbiamo usato i principi che sono contenuti nel gioco e nel libro che abbiamo scritto. Quello che insegniamo è semplicemente quello che abbiamo già sperimentato con le nostre attività. Il nostro scopo non è vendere giochi o corsi di formazione, quello ovviamente è l’aspetto commerciale, il nostro vero obiettivo è portare l’Italia ad un nuovo rinascimento imprenditoriale. Siamo convinti che grazie alle capacità e all’estro di noi italiani, questo obiettivo si possa facilmente raggiungere, è solo una questione di tempo e volontà.

Ivan Mocchio, co-founder
http://startupgame.it
http://www.ilgiardinodeilibri.it/ricerca.php?q=geniup
http://geniup.com/gioco-startup/

Ho scritto otto diverse biografie. Cinque di queste non mi convincevano, una l’ho cancellata per errore, un’altra m’avrebbe messo contro mezzo mondo e l’ultima non è questa che vedete.

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