Biancaneve, il principe azzurro ha scheletri nell’armadio

in Society di
Biancaneve

Continuiamo il nostro viaggio nel mondo delle fiabe popolari più famose. Oggi vogliamo parlarvi di Biancaneve, una delle più conosciute nella versione riadattata da Walt Disney, una delle meno conosciute, probabilmente, nella versione originale dei fratelli Grimm. Chi non ha mai letto della bellissima fanciulla dalla pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come l’ebano, delle sue vicende con la matrigna e del bacio, uno tra i più famosi nel panorama fiabesco, con il principe azzurro? Ecco, le cose non stanno esattamente così. Come spesso accade, la versione dei fratelli Grimm risulta più cruda e fredda, a causa di alcuni dettagli consapevolmente trascurati da Walt Disney.

BiancaneveBiancaneve nella versione originale

  • La matrigna, a causa del suo evidente disturbo narcisistico della personalità, riesce momentaneamente nel suo intento di liberarsi di Biancaneve solo al terzo tentativo. La prima volta le stringe una cintura in vita fino a farle perdere il respiro. La seconda volta, invece, le infila un pettine avvelenato tra i capelli. In entrambe le occasioni, i sette nani riescono a salvarla di ritorno dal lavoro. La terza volta, quella fatale, la strega si adopera con la famosa mela avvelenata.
  • La seconda sostanziale differenza riguarda il famoso bacio del principe azzurro che ha fatto sognare generazioni di donzelle e illuso i maschietti sul proprio rango di appartenenza. Il bacio del principe è un brutale falso storico introdotto dalla Disney. Nella versione originale, Biancaneve dopo aver addentato la mela non si decompone, anzi, mantiene intatta la sua bellezza. Così, viene messa in una bara di cristallo, affinché il suo corpo fosse visibile da ogni angolazione. Un giorno, un principe rimasto ammaliato da Biancaneve chiede ai nani di poterla prendere con sé, non potendo più vivere senza di lei. I nani, restii, alla fine acconsentono alla richiesta. Qui la svolta: mentre i servi portano la bara, inciampano in uno sterpo e il pezzo di mela avvelenata che Biancaneve ha inghiottito le esce dalla gola. Caro principe, senza l’intervento della Disney varresti meno di uno sterpo.
  • La terza differenza riguarda le sorti della matrigna, che non muore cadendo in un burrone. Invitata alle nozze tra Biancaneve e il principe, la perfida strega viene costretta a indossare delle pantofole di ferro arroventate e a ballarci, finché non cade a terra morta.

BiancaneveLa dialettica di colori: il bianco e il rosso

  • Su questa fiaba sono state spese già tante parole. Una delle interpretazioni più interessanti, vede intrecciarsi nella struttura della fiaba tematiche freudiane e psicanalitiche. All’inizio della storia, la madre di Biancaneve si punge con l’ago e tre gocce di sangue cadono sulla neve bianca. Il sangue rosso simboleggerebbe il desiderio sessuale contrapposto alla bianchezza e alla purezza simboleggiate dalla neve. Secondo l’interpretazione di Bettelheim, il sangue preparerebbe la fanciulla all’arrivo delle mestruazioni, rappresenterebbe il presupposto stesso di ogni concepimento e le gocce cadute dal dito della regina sarebbero tre poiché quest’ultimo è il numero associato al sesso.
  • Quando Biancaneve compie sette anni, la matrigna inizia a sentirsi minacciata dalla sua bellezza, giudicata intollerabile. La fanciulla cresce sempre più bella e sempre più indipendente dal desiderio di controllo ossessivo-compulsivo che la matrigna vorrebbe esercitare nei suoi confronti. La perfida strega decide quindi di disfarsi della fanciulla e qui entra in gioco il cacciatore, simbolo di protezione e spesso identificato nelle fiabe con la figura paterna. Il cacciatore abbandona Biancaneve nel bosco senza però ucciderla. È un uomo debole, incapace di svincolarsi dal volere della figura materna.
  • Nel bosco, Biancaneve trova rifugio nella casa dei nani che non avendo avuto uno sviluppo completo sono rimasti ancorati a un’esistenza pre-edipica. I nani invitano Biancaneve a non lasciar entrare nessuno in casa (cioè a non lasciare a nessuno il permesso di violare la sua intimità), ma la fanciulla, in piena fase adolescenziale, cede alle lusinghe della strega (testimonianza della fragilità dei suoi desideri intimi). Le prime due volte, per sentirsi più sensuale, si lascia stringere il busto da una stringa e pettinare i capelli. La terza volta, addentando la mela, simbolo dell’amore e del sesso, cade svenuta. Con la mela tornano nuovamente il bianco e il rosso. La matrigna morde la parte bianca della mela, Biancaneve quella rossa, avvelenata. Entrambe addentano la stessa mela, segno che i loro desideri sessuali, ormai, sono maturi nello stesso modo. Il rosso della mela, inoltre, richiama le tre gocce di sangue e istituisce con esso un ideale percorso di maturazione.
  • Biancaneve anche nella bara mantiene intatte le sue caratteristiche. Il bianco della pelle continua a contrapporsi al rosso sangue delle sue labbra. Biancaneve non è ancora totalmente matura. La maturazione non è ancora compiuta e l’arrivo del principe (status regale che simboleggia la maturità) insieme allo sterpo consentiranno di rimuovere il pezzo di mela e con esso le sue immaturità.

Morale

Diffidate del principe azzurro e del senso di protezione che la sua figura incarna.

Laureato in Filosofia, oltre alla scrittura e alla lettura le mie altre passioni non durano mai più di due mesi. Ex calciatore, ex ciclista, ex atleta ed ex artista marziale. Consumare molte passioni mi dà l'idea di essere vicino alla pensione.

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